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domenica 26 febbraio 2012

# 36 Karmacoma trip to this fuck world...

Nella mia piccolissima e sfigatissima vita ho sempre avuto chiara una cosa 'caromio, viaggiare è aprire la mente. Voglio dire, cazzo, io non ho avuto la possibilità di soffermarmi su tutta quella roba tipo università e cazzi vari, ma ho studiato in un'altro modo, viaggiando, facendo una cazzo di borsa mettendomela a tracollo e andando dove potevo e dove mi girava. Vero, non tutti lo fanno perchè in fin dei conti è una cosa da sbandati, ma vuoi mettere quello che ti lascia una cultura diversa dalla tua da ore e ore passate su un cazzo di testo che ti parla di come è formata la psicologia dei popoli di non-so-di-quale-cazzo-diposto? Andare via da casa con una manciata di euro non è il massimo. Non nascondo che spesso il fatto di lasciare un posto mi ha fatto venire la tremarella, tipo quando, non so il perchè, per seguire quella che era la mia tipa lasciai tutto per andare in Colombia. Sbattuto a miglia e miglia lontano da casa in un posto meraviglioso ma dove ,caro socio, i turisti bianchi sono sempre tenuti sotto controllo da quelli che ti vogliono inculare. Le prime tre settimane da favola, poi uno scazzo per alcune storie mie del passato e la relazione di un paio d'anni buttata in merda. E così mi ritrovai solo in un paese che è lontano anni luce dalla razionalità europea, a passare le ultime due settimane in una camera d'albergo, girovagando per i bar e le spiagge di cartagena, posto meraviglioso ma dove devi stare attento dove cazzo metti il naso. Eppure, in condizioni  del tutto del cazzo, riuscii a sfangarla conoscendo degli autoctoni con i controcoglioni. Non contento qualche anno dopo ripetetti la storia ma questa volta non per un donna. Dovevo togliermi per un po' dai coglioni dalle strade della mia città, cosi parlando con un socio ok di A Coruña decisi di trasferirmi per un po a Monteverde, una cazzo di cittadina sulle coste del pacifico in Ecuador. Posto paradisiaco, pensavo di essere quello sfigato di Colombo quando dopo un viaggio del tutto discutibile misi piedi in questa cittadina. Ci son rimasto sei mesi, sei cazzutissimi mesi, ospite del mio socio Petri, ex skinhead iberico con parecchi problemi che aveva deciso di riiniziare una vita lontano da quello che era il suo passato. Si trascorrevano le giornate a bere birra su quelle splendide spiagge allumando qualeche figa locale. Petri aveva, e forse ha, un dono, sa tatuare come pochi cosi si guadagnava da vivere lavorando sulla pelle di turisti e locali. Guadagnava un bel tot e in quei sei mesi mi rendevo utile dandogli una mano nel negozio. Ogni tanto si doveva andare a quito per risolvere questioni di visto e passaporto e cazzo, quito è una metropoli così triste. Si respira aria di decadenza. Si restava giusto un paio di notti. Di giorno a lottare e oleare i burocrati locali e la notte a bere liquori e birra in bar dove anche le blatte avevano il loro cazzo di posto a sedere in prima fila ascoltando cumbia o salsa illuminati da fili eltettrici issati su pali di legno con lampadine che avevano visto giorni migliori. Ore ed ore a parlare con i locali, spesso avanzi di galera obesi da fare schifo stretti in delle canottiere lerce di sudore ma reali e veri. Se non mi sono beccato nulla li, allora cazzo, non mi infetterò mai più con niente. Eh si, cazzo, vedi laureati, dottorini e dottoroni, che non vedono oltre la loro punta schifosa di naso, mentre uno spurgo come me potrebbe insegnargli un bel tot di cose.
Una persona che non viaggia è una persona arida, una persona arida è una persona che non merita il rispetto ed il rispetto non si misura o guadanga a secondo dei titoli  che hai, è l'esperienza di vita che ti assegna i punti, garantito socio.

sabato 25 febbraio 2012

# 35 Ci fai o ci sei ?

Eh si, cazzo, oggi un coglionazzo dopo un diverbio nato per una stronzata che nenache ricordo mi ha gridato se ci faccio o ci sono. Cazzo, non ho mai capito bene il significato di questa stronzata, o forse non voglio capirlo, ma se un tiraseghe me lo sbatte sul muso allora i nervi mi saltano. Il coglione forse pensava di avere a che fare con un testa di passera come lui, ma cazzo, oggi è stato proprio sfortunato il tiraseghe. Ho mollato al povero cristaccio due cartoni, di quelli a mano aperta, che fanno tanto rumore e lasciano il marchio di fabbrica sul punto di contatto. Lo stronzo non poteva crederci, è rimasto li con una faccia da piscialetto che neanche mio figlio che ha tre anni fa quando gli dico di piantarla con i capricci. Il povero tiraseghe mi fà " mi hai colpito " , "ahahah", gli rido in faccia al povero stronzo cosi m'impettisco tutto e sputo fuori "ma ci fai o ci sei stronzo?" e gli mollo un'altro applauso alla faccia. Per la serie chi di spada ferisce di spada perisce, stronzo tu e tutti i testa di passera come te.

venerdì 24 febbraio 2012

# 34 Louie Louie

E che, 'calatroia, certe volte penso proprio di essere nato in una cazzo di epoca che non fa per me. Anni piatti, dove forse l'unica rivoluzione è quella di sfangare la cazzo di giornata 'caromio. Non so se mi spiego. E che, cazzo, ti alzi la mattina e ti rulli la prima cazzo di paglia pensando che inizia "another day" di quelli dove non riuscirai a fare nulla se non lavorare per quattro miseri spiccioli. Finita la paglia, mentre sgretoli il mozzicone contro il fondo del portacenere stracolmo, ti alzi e vai dritto al bagno per mollare i fluidi, altro rito mattutino. Metti l'acqua calda e ti strofini il sonno da dosso con una doccia mentre il tuo vecchio lettore di vinili ti spara fuori quella musica del cazzo che tanto ti piace. Una volta una tipa che avevo portato in casa mi ha domandato cosa cazzo fosse quell'affare, 'calatroia, l'ho solo scopata per poi non rivederla più, garantito. Finisci la doccia col pezzo che più ti prende, nel frattempo il cesso è invaso da una nebbiolina di vapore che evita di far vedere gli effetti dell'alcohol della sera appena archiviata. La testa ti rimbomba di brutto, troppo beveraggio, caromio, ma del resto viviamo solo per questo ormai. Vado in cucina con l'acqua che ancora mi corre lungo la pelle stanca e tirata. Apro il frigo ed è un belvedere, un pezzo di burro, una latta di pomodoro aperta e tanta fottutissima lager di quella che piace a me. Beh, inizia un'altro giorno,  ne prendo una bella fredda e tiro la linguetta e via con il primo sorso di una lunga giornata. Il 45 giri, intanto, continua a girare sulla testina del giradischi e parte un'altro pezzo di quelli che ti ricordano il passato. Butti nel gozzo quello che rimane della lager e corri a vestirti. Il tuo stomaco brontola, ma non hai tempo. Tiri su quei cazzo di jeans, infili la solita Ben sherman e su con il crombie pronto per buttarti in strada e ricominciare il loop della tua vita. Ti fermi dal primo cazzo d'indiano che trovi aperto e chiedi qualcosa da mandare giù. Il socio mi fa capire che ha solo qualcosa in cui c'è tanto pollo e curry, aggiudicato, gli dico di sbattere la sbobba in un take a way. Pago e filo con il cartone riscaldato in microonde. Cerco di ingurgitare mentre guido e cazzo, il tanfo di curry ha impregnato tutta la cazzo dell'auto, fanculo, tanto al momento sono l'unico stronzo che ci viaggia sopra. Finisco il pollo ed ora la gola urla liquido. Fermo al solito bar, chiedo una pinta di lager, la tipa mi sorride e mi domanda come sto, le stringo l'occhio e le rispondo che sto una fottutissima favola. Scarico la pinta nel gozzo e ora si che sto da dio. Caromio, e sono solo le nove del mattino, se sto cosi ora non oso pensare come sarò ridotto alle venti.... Intanto nella mia mente strimpella Louie louie nella versione di quel coglionazzo di Iggy Pop...

martedì 21 febbraio 2012

# 33 Vox populi vox dei

'Calatroia, son veramente stanco. Non parlo solo di stanchezza fisica, anche se quella è ormai affossata in ogni giuntura del mio corpo, parlo semmai di stanchezza mentale. Sembra quasi che mi sia arreso a questa cazzo di vita. E come quando il freddo ti entra in quelle cazzo di ossa e anche se fai di tutto per riscaldarti, quella sensazione glaciale non ti lascia. Oggi sono andato a prendere qualcosa di caldo con Diana. Non ero in forma, notti lunghe passate a lavorare e poco sonno fatto. Sicuramente avevo una faccia devastata dalla stanchezza e da qualche bicchiere di troppo, che ci vuole sempre per allentare la morsa di questi ritmi infami. Domanda se va tutto ok, ma di sicuro il mio sguardo perso nel liquido nero del caffè le ha fatto capire che non tutto gira nel modo sperato. Sento la sua mano poggiarsi sulla mia. Il calore del suo corpo mi ha trasmesso una carica temporanea di pace che ha lasciato immediatamente il posto all'angoscia di un futuro sempre più incerto. Ho trentadue anni, du piccoli e una storia di convivenza andata a troie. Vivo in un posto che mi fa cagare solo per stare vicino ai miei figli, il lavoro che faccio non è tanto male ma ogni giorno vedo il ristorante sempre più vuoto per colpa della crisi. Sono relativamente giovane è il dramma è che non vedo vie d'uscità al momento che sto passando...

giovedì 16 febbraio 2012

# 32 When I was arrested I was dressed in black

'Caromio, è vero, ci son finito pure io dentro, cazzo. Non una ma ben due volte e 'calatroia in due paesi del cazzo diversi. Si, ok, oggi se ci ripenso ci rido su, ma quando mi ci trovai impastato come uno stronzo, il sorriso, diciamo, mi mancava. La prima volta non avevo manco la maggiore età. La fottuta Inghilterra era la "my nation", ci vivevo da emigrato con tutta la cazzo della famiglia, ma a vedermi sfido chiunque a dire che non fossi di quelle parti, la natura mi ha voluto così. Era una pomeriggio del cazzo di fine ottobre, si era con la brigata dei giovani nei pressi del canile, stadio di merda ma favoloso e amato proprio perchè fatisciente. Mentre si passeggiva per una via secondaria nei pressi di un pub uno della brigata allumo alcuni stronzi degli headhunter. Cazzo ci facessero li non si sapeva ma gli stronzi non ebbero manco l'intelligenza di togliersi quelle magliette del cazzo. La partenza fu brutale, per me era un fottuto gioco, non era il mio vero quartiere, ma ci vivevo, non era la mia battaglia, ma cazzo ero con i ragazzi e per un amico darei anche il culo. Lo scontro fu bello tosto, vennero distrutte pure delle auto e qualche cabina telefonica. La pula in poco  tempo ci becco tutti e ci mise in fila per prenderci a calci in culo. Fui condannato per direttissima a 95 ore di lavori utili per la comunità ma una settimana scarsa la passai in un centro correttivo per minori assieme ad un paio di ragazzi che con me presero parte alla storia. La seconda volta che mi misero al gabbio fu a Malta. Stavolta, 'calatroia ero maggiorenne, il bordello nacque da una fottutissima rissa nel pub dove lavoravo. Ricordo solo di aver sparato nel locale un paio di razzi di segnalazione marittima contro quelle merde che stavano demolendo il pub e noi. Poi svenni e mi risvegliai nel letto di un fottuto ospedale. Dopo una settimana di ricovero fui condotto direttamente in un centro di detenzione di lavaletta. Un caldo di merda, ci restai durante l'attesa del processo. Fortuna non ero in italia. Ci trascorsi quasi un mese dentro, i personaggi ospiti erano tutti avanzi nordafricani o nativi del cazzo di quello scoglio che chiamano isola. In camera capitai con un tipo olivastro e magro come una tavola da surf. Una notte mentre dormivo sentìì le sue mani nelle tasche, lo stronzo lo condannai a cibarsi di solo liquidi per tutta la sua vita perchè gli feci saltare tutti i denti con un unico calcio alla bocca. Il tempo sembrava non passare mai ma una volta fuori non ci misi più di trentaminuti ad imbaccarmi sul primo aliscafo per l'italia. Sti episodi non mi hanno reso nè una persona migliore, nè una persona peggiore. E fanculo a tutti i moralisti ...

Early one mornin' while makin' the rounds
I took a shot of cocaine and I shot my woman down
I went right home and I went to bed I stuck that lovin' 44 beneath my head

Got up next mornin' and I grabbed that gun took a shot of cocaine and away I run
Made a good run but I run too slow they overtook me down in Juarez Mexico

Late in the hot joints takin' the pills in walked the sheriff from Jericho Hill
He said Willy Lee your name is not Jack Brown
You're the dirty hack that shot your woman down
Said yes oh yes my name is Willy Lee if you've got the warrant just aread it to me
Shot her down because she made me slow
I thought I was her daddy but she had five more

When I was arrested I was dressed in black
They put me on a train and they took me back
Had no friend for to go my bail they slapped my dried up carcass in that country jail

Early next mornin' bout a half past nine I spied the sheriff coming down the line
Talked and he coughed as he cleared his throat
He said come on you dirty heck into that district court
Into the courtroom my trial began where I was handled by twelve honest men
Just before the jury started out I saw the little judge commence to look about

In about five minutes in walked the man holding the verdict in his right hand
The verdict read in the first degree I hollered Lordy Lordy have a mercy on me

The judge he smiled as he picked up his pin 99 years in the Folsom pen
99 years underneath that ground I can't forget the day I shot that bad bitch down
Come on you've gotta listen unto me lay off that whiskey and let that cocaine be

mercoledì 15 febbraio 2012

# 31 Valentino San

"Ahahahah". Quanti coglioni che ho visto oggi correre in pasticcerie o in negozi di fiorai. Costretti a regalare cazzate per le loro dame. Io invece ho trascorso questo giorno del cazzo sbronzandomi come una merda al solito bar per poi tirarmi a rimorchio Diana nella sua pausa a metà pomeriggio. Sarà stata solo un'ora però la troska l'abbiam ballata bene 'caromio. Il suo corpo ben fatto e sudato scivolava sul mio perfettamente. Tra di noi non c'è nulla, solo sesso, ovvio che le voglio bene, ma solo come amica, perchè alla fine dei conti è una tipa ok. Il miglior quattordici febraio lo trascorsi a casa di una tipa più grande di me di almeno cinque anni. Doveva essere il nuovomillennio quando la conobbi per caso in metro a Roma. Le porte si stavano chiudendo e lei era fuori dal giro se non fosse stato per il mio scarpone. Aprì le porte con un colpo secco delle braccia e le porsi la mano per farla entrare. Il suo sorriso mi illumino. Scambiammo due chiacchiere durante il tragitto, io dovevo scendere ma me ne sbattetti le palle. Continuai fino a quando il convoglio non fermò alla sua stazione riuscendo a fargli memorizzare il mio numero sul cellulare. Dopo un paio di giorni, immerso in tutt'altri cazzo ricevetti, con grande sorpresa, la sua chiamata. Sinceramente non avrei mai pensato che alla tipa potevo interessare. Prendemmo appuntamento alla stazione di pomezia in tardo pomeriggio. La giornata trascorse lentamente e non vedevo l'ora di prendere quel cazzo di treno da Termini per incontrarmi con lei. Sceso dal treno ricordo solo le luci al neon mezze cagate della stazione che lampeggiavano a scatti. Un freddo boia e sulle banchine nessuna traccia di essere vivente apparte qualche cane. Pensai che m'avesse tirato il pacco, mi avviai a oltrepassare i binari sull'attraversamento pedonale e all'ingresso della stazione c'era lai avvolta in un piumino e nascosta da un berretto di lana. La sua vista provoco una vamapata di calore. Salimmo sulla sua vettura. Durante il tragitto chiacchierammo sulle rispettive giornate fino a quando, in prossimita di casa sua mi disse che m'avrebbe lasciato poco prima del cancello del suo condominio, e che avrebbe lasciato aperto il portone del suo blocco e la porta di casa. Mi spiegò come arrivare ed una volta fuori dall'auto mi domandai se m'avesse piantato come un coglione o meno. Segui le sue istruzioni che mi si erano registrate in testa e tutto era come d'accordi. Salì le scale lentamente e quando entrai per la porta semi aperta lei era li dietro, ad aspettare con ansia il mio arrivo. Una volta in casa chiuse la porta lentamente. All'ingresso notai subito una foto di lei con un tizio. La cosa che mi lasciò di cazzo fu che lei indossava un abito da sposa. Pensai che forse era una giovane divorziata ma quando si accorse dove era caduto il mio occhio mi prese per mano e mi racconto che era sposta. "Vuoi vedere che sono una coppia di schifosi invertiti che gli piace il sesso di gruppo?" fu la prima cosa che mi balzò in testa. Ma ero sulla cattiva strada. Ci sedemmo su un divano, in quello che era un soggiorno e mentre apriva una paio di birre aprì il baule della sua vita e mi spiego che era sposata con l'unico fidanzato ufficiale dalla sua adolescenza a quel momento. Le chiesi dove fosse ora il tipo e con tanta tranquillità mi rispose che era in ospedale per operarsi ad un menisco. "Povero cristo" pensai, lui in un fottuto ospedale ad aspettare che gli riordinino il menisco e lei qui in casa, umida come una lumaca a scoparsi uno conosciuto in metro... Mi avvicinai e la baciai, lei non aspettava altro, ci ritrovammo in camera da letto a scopare come due forsennati. Non ricordo quante volte arrivai o la sentiì arrivare, sta di fatto che quando mi risvegliai avevo il pistone che mi faceva un male boia e che lei era completamente addormentata col culo in pompa russando come un cazzo di trombettieri scozzese pieno di birra. Una volta alzato, barcollando, mi misi alla ricerca di un bagno, feci una lunga piasciata e mi buttai sotto la doccia. Mi asciugai con una tovaglia trovata in un cassetto. I termosifoni erano a palla e l'ambiente in casa era bello caldo, non potevo non pensare a quel povero coglione nel letto d'ospedale a san valentino, solo e con la moglie a far festa col sottoscritto 'calatroia. Quando anche lei si svegliò le diedi un'ultima ripassata, cosa che gradi molto, e cazzo se la gradì. Distrutto e con due borse sotto gli occhi mi lasciò alla stazione dove la sera prima era venuta a prelevarmi. Ci salutammo con un cia ed entrambi sapevamo che non ci saremmo più rivisti.

martedì 14 febbraio 2012

# 30 Dopo la fine del mondo...

"Vaffanculo"!
Così inizia ogni mattina, proprio così. Neanche il tempo di aprire gli occhi è già vorresti che il giorno volgesse a notte. Si corre ogni cazzo di secondo, se ti fermi sei fregato, ma in  certi momenti tutto il cazzo del mondo va troppo forte ed hai solo voglia di gridare basta e mandare tutto in culo.

sabato 11 febbraio 2012

# 29 Quando il passato è meglio del presente ma nel suo presente era peggio del futuro

Ennesima giornata trascorsa a spadellare e impiattare cibo per ricchi e semi-ricchi maiali. Tutti belli nei loro stivaletti dopo-sci e tute isolanti. Le comande volano come rondini di primavera ed io sono li come una macchina a impiattare, guarnire e provare perchè tutto sia come deve essere, perfetto. Il corpo e parte del cervello è intrappolata in quella cucina ma l'anima è volata via, un viaggio nel passato, i chilometri nella notte su autostrade deserte e depresse, noi quattro come bagaglio un basso una chitarra e i nostri sogni. Gli autogrill caldi e silenziosi, l'aroma di caffe che si mescolava a quello del deodorante da cesso, il caldo soporifero e il brusco risveglio all'uscita per via del freddo. Il nostro momento, si urla la rabbia contro un sistema che ci vuole sordi ma che alla fine ci assorbe e ci vince senza manco faticare molto. Le pacche sulle spalle, qualche birra offerta, un panino mangiato per mettere dentro qualcosa che sia solido e poi di nuovo in auto, su e giù per questa cazzo di penisola manco fossimo il tracciato di un elettrocardiogramma. Ospiti di ragazzi come noi, una grande famiglia sotteranea, lontana dagli occhi indiscreti di modaioli e pezzi di merda. Ci hanno chiamato ratti, han scritto che siamo usciti fuori dalle fogne, noi gioventù nera dagli sguardi allegri e un futuro breve. Si eravamo fuori dalle fogne, sgusciavamo tra i vostri sogni falsi e mendacei, pronti a morderli e rosicarli, pronti a rovesciare nelle vostre tranquille e calde case la nostra rabbia, la nostra peste nera...

Ci odiate, ma il sentimento è reciproco maiali...

giovedì 9 febbraio 2012

# 28 Smash the scum

Rientro a casa dopo aver portato il mio boxer a fare un giro per i boschi, si sa gli animali vanno curati e Barone adora andar per alberi e piante per ritrovare i suoi istinti primordiali. Arrivato sotto casa, cazzo, mi rendo subito conto che qualcosa non quadra. Noto le luci accese e una finestra non chiusa. Non è da me lasciare le luci sull'on e figuriamoci una cazzo di finestra aperta con il freddo che tira sui pirenei. Barone è nervoso, sa che qualcuno ha violato il nostro spazio. Gli faccio una carezza sul muso per non farlo abbaiare, lo stronzo voglio beccarlo per bene e dargli la paga. Silenziosamente saliamo per le scale esterne, inserisco la chiave nella toppa e cerco di girare senza che la serratura dia il clock. Sono dentro casa, noto subito un casino della madonna. Dei rumori provengono dal fottuto dormitorio, ho il sangue che viene pompato nel cervello ad una frequenza impressionante. Dal rumore penso che dentro sia solo uno, ma meglio pensare al peggio, cosi apro l'armadio che sta nell'ingresso da dove afferro una mazza da baseball che porto con me da quando capii che suscitavo meno interesse comprando un affare di questo sport cosi stronzo invece di un fottutissimo tirapugni. Barone sbava come un forsennato, gli sussurro di stare seduto e lui da buon sottomesso esegue ma presto so che verrà anche il suo momento. Molti avrebbero chiamato la pula, altri sarebbero scappati o avrebbero urlato per mettere in fuga il topo, ma io ho tanta voglia di scaricare tutta la mia frustrazione sul primo coglione che me ne da la possibilità e lui, il topo, è caduto dal cielo prorpio nel momento migliore. Passo nel corridoio, il povero stronzo è ancora li a scavare nelle cassettiere nella speranza di trovarci qualcosa. Sono quasi sulla porta della camera da letto e noto che il pezzo di merda ha gia messo nel sacco il note book e la tv che erano in quello che amo definire "living room". Stringo l'impugnatura della mia mazza tra le mani ed irrompo con un blitz mirato nella camera. Il coglione non fa a tempo a girarsi che si ritrova a terra piangendo dal dolore. L'ho abbattuto con un colpo secco sul menisco, ho sentito il crack delle sue giunture all'impatto con la  mazza di legno. Il povero coglione prova a mettersi in piedi tra lamenti e urla ma non è ancora arrivato il momento. Mollo un altro colpo, questa volta al costato e minimo gli ho inclinato e rotto un bel po' di costole. Ora la merda è a terra che stenta a respirare, forse una costola rotta gli ha perforato un polmone, ma sono solo cazzi suoi. Ormai l'adrenalina ha preso possesso del mio cervello. In testa rimbomba solo una voce che come un mantra ripete " è ancora troppo presto deve soffrire  ". E' li a rantolare e piagniucolare. Vedere le persone piangere mi fa incazzare di brutto, così gli mollo un calcio al petto, pieno collo. Lo stronzo mi vomita, e la cosa mi manda in bestia. Gli urlo che oggi sarà il suo ultimo giorno su questa merdosa terra e mentre sfilo dal suo borsone la tv e il note,con la coda dell'occhio, noto un suo tentativo goffo e stupido di mettersi in piedi e telare. Fischio e barone in un nanosecondo è sulla soglia della porta che ringhia a brutto muso contro lo stronzo. Il povero coglione, spaventato, cade sul suo culo e sono sicuro che il contracolpo è stato bello duro perchè rivedo uscire dalla sua bocca del liquido marrone. La stanza è impregnata di un lezzo di succhi gastrici e sangue. La cosa mi manda ancora più in bestia e barone affonda le unghie nel parquet come se volesse trattenere i suoi cinqunata chili di muscoli. Mollo un cazzotto sul povero stronzo. Lo prendo in pieno sul naso e  schizza fuori del sangue che per poco non mi becca sul parka. Urlo a barone di stare fermo, l'odore del sangue e della paura lo sta torturando. Il topo è li, abbattuto, consapevole che per lui oggi potrebbe essere l'ultimo giorno. Lo stronzo ha sbagliato casa, lo stronzo non doveva toccare le mie poche cose, lo stronzo non doveva ficcare il suo schifoso muso nella mia vita privata. Mi sfilo la cinta dai pantaloni e colpisco il rinco dietro il collo, l'impatto lo ributta a terra. Mentre rantola qualcosa gli prendo le braccia e gliele incrocio dietro le spalle. Lego le sue luride mani con la cinta appena tolta e lo lascio steso per terra su un lato a piangere e lamentarsi. Mentre lo scavalco per toravare una seocnda cinta per bloccare anche i piedi, noto con disgusto, che oltre a vomitarsi addosso e sul mio fottuto parquet si è pure cagato e pisciato nei pantaloni. La puzza nella stanza è nauseante cosi mi do una mossa e con una cinghia di uno zaino improvviso una seconda corda per bloccargli le gambe. Mi supplica di lasciarlo andare,  prega di non ammazzarlo, ma le sue lamentele mi fanno incazzare ancora di più e mentre gli sferro una serie si calci alle gambe gli ringhio che la sua vita per me non vale un cazzo. Prendo il cellulare e chiamo la stazione di polizia locale. Mi risponde una donna, le dico di mandare subito una macchina presso la mia abitazione dove ho un fottuto spurgo da consegnare. La tipa fa mille domande ma io le dico con voce pacata e bassa, che se entro mezz'ora non vengono a prendersi questa merda proverò a farlo scendere per la tazza del mio cesso. Neanche cinque minuti e i due agenti sono in casa. Increduli mi domandano cosa cazzo mia sia saltato in testa, rispondo che io non ho fatto nulla che lo stronzo e inciampato e che le cinghie gliele ho messe io quando, entrato, l'ho trovato svenuto. I due pulotti capiscono la zolfa si caricano lo stronzo e mi fanno fare una dichiarazione dei fatti. E cosi mi son ritrovato con un gran casino da ripulire.

mercoledì 8 febbraio 2012

# 27 stanco di tutto...

I ricordi si perdono nella mente, ma le cicatrici che ti porti addosso sono come lingue di camaleonti che arpionano quel cazzo di ricordo per sbattertelo direttamente davanti i tuoi fottutissimi occhi della memoria. Ma quando i ricordi ti sembrano migliori del presente, allora sei veramente inculato. La testa è un frullatore di pensieri, la cosa non è positiva per niente. Quando hai troppe cose che ballano nel cervello non capisci veramente quello che stai pensando o come ti senti e questo ti crea una sensazione atavica di depressione permanente che puo' sfociare anhe in qualche gesto del cazzo. Stanco di tutto

domenica 5 febbraio 2012

# 26 morte o gloria

Morte o gloria, morte o gloria, morte o gloria, morte o gloria... Cazzate per bambocci. Se schiatti resti un pezzo di carne marcio sotto tre metri di terra con indosso un fottutissimo cappotto di legno. A poco  poco ti si gonfia la pancia per i gas della decomposizione. la pelle si ritira mentre i tuoi organi marciscono in una sinfonia di larve e vermi. Cosa c'è di glorioso in tutto questo? Dopo la prima settimana sarai uno dei tanti dimenticati, ti sei giocato la vita per un idea senza tempo e razionalità. Ora che sei compost organico non potrai cambiare nulla e il tuo ricordo resterà solo in quei poveri coglioni che veramente ti credevano un amico. Finchè vivrò tu non morirai mai, il tuo ricordo per sempre porterò con me, ma stanne certo che sarò uno dei pochi se non l'unico.

R.I.P. my brother... Ci vedremo lassù, tienimi caldo lo sgabello vicino i rubinetti di Harp lager e inizia a pagare il primo fottutissimo giro, cazzo, che per essere stato uno dei primi hai tutto il sacrosanto diritto di iniziare tu a pagare da bere.

Con tutto il cuore spero di rivederti, ma quanto più tardi possibile.

P.S.

Non ti metterò nessun fiore, so che ti facevano cagare, promesso.

giovedì 2 febbraio 2012

# 25 OMG

Forse dovrei prendere in considerazione il fatto che a Dio io stia proprio sui coglioni. Forse non sono il solo ad essere odiato dal matusa, ma sicuro, cazzo, mi trovo in zona uefa. Poi vedi che ti passa un pelato del cazzo con un cazzutissimo macchinone enorme, la cui relazione è inversamente proporzionale alle dimensioni del suo cazzo, con al finaco una mega-figa che potrebbe essere sua nipote. E così ti ritrovi sotto la pioggia a bestemmiare mentre spingi quel catorcio che hai per auto e al fianco solo le lettere della banca che ti dicono che il tuo conto è prossimo allo schifo. E allora cazzo fai ? Semplice, bagnato come un pannolone per vecchi senza prostata entri nel solito bar, chiedi la solita caraffa da un litro e mezzo e inizi a svuotarla a colpi di pinta. L'alcohol entra in circolo, il corpo si scalda e senti la pioggia evaporare dai tuoi vestiti umidi. Una paglia, qualche cazzata detta alla tipa dietro il banco e un occhio alle azioni di futbol del turno infrasettimanale, e cosi hai la flasa sensazione di essere pure tu quel falccido palle mosce con il macchinone e la gnocca al lato. Poi finisce il litro e mezzo, la testa ti fa male e ricadi nella tua realtà di merda, fatta di lavoro, conti da pagare e cazzi in culo. Capisci di non essere come quel riccaccione, ma in compenso sai di avere in mezzo alle gambe qualcosa di più interessante...

Dedicato a tutti quei figli di puttana pieni di soldi ma che per scopare hanno bisogno del viagra...

mercoledì 1 febbraio 2012

# 24 evil

" Ti dico Vaffanculo socio di merda... Stronzo ciuccia-cazzi un'altra parola e ti spalmo quella tua fottuta testa su per il culo, coglione ... Sei ancora li che blateri stronzo, allora ora ti sistemo io testa di passera, garantito socio che ti allargo il buco di culo in modo che anche un fottuto wog ti puo' scopare per culo senza lubrificarsi l'uccello... " Bang seguito da tanto sangue....
Un'altra notte passata in fermo di "police", ma al coglione non basterà mica una sola merdosa notte per potersi rimettere in piedi...
Io sono la fine di tutti gli stronzi che incrociano il mio cammino.