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domenica 25 dicembre 2011

#14 Fuck Xmas time

Odio il natale e non perchè sia un cazzo di grinch. Ogni anno è sempre la stessa storia. Tutti vogliono festeggiare qualcosa d'indefinito. Trecentosestantaquattro giorni l'anno hanno sputato in faccia al vicino, si sono inculati le meglio baldracche, hanno messo lo sgambetto al povero cristo di turno fuori una stazione di metro che chiedeva l'elemosina, hanno spinto una vecchia in procinto di sedersi su un cazzo di bus, ma oggi, a natale sono tutti dei buoni figli di puttana.  Odio tutte le feste, forse anche per questo mi sono trovato un lavoro che è nella sua parte attiva proprio durante i periodi in cui le masse sono in vacanza o credono di esserci. Vado controcorrente, come un fottuto salmone delle acque scozzesi. Risalgo la corrente sbattendomene il cazzo di che cosa c'è a valle. Quando ero ancora bambino il mio vecchio sotto l'albero mi faceva trovare uan cazzo di bic a sfera nera, nuova. Mi diceva di farne buon uso, lo stronzo, ed infatti la usavo per scrivere sulle pareti del palazzo quanto fosse un pezzo di merda. Miglior uso non potevo farne. Cazzo che nervi. Sono veramente esausto. Poi mi fate ridere con la favole dell'anno nuovo vita nuova. Tutti aspettano l'ultima notte dell'anno per farsi fregare qualche bigliettone dal conto malaticcio. Poveri coglioni. C'è anche chi si mette qualcosa d'intimo rosso propedeutico per la fortuna del nuovo anno. Che imbecilli. Se le cose sono andate di merda fino alla notte del 31, perchè dalla mattina del 1 dovrebbero cambiare? L'ipocrisia di questi giorni proprio non la tollero, e con essa tutte ste facce di merda che mi augurano un buon 2012. Qualora incontrate per strada, uno di questi giorni, un borioso pezzo di merda sui 185 cm, con la testa rasata e l'aria incazzata non rompetegli le palle con i vostri auguri, non vorrei iniziare l'anno prendendovi a calci in culo.

giovedì 15 dicembre 2011

#13 Only sadness

C'è poco da salvare nella tua patetica vita. Un cancro impazzito, ti sei sempre lanciato in qualsiasi cosa come una pallina di flipper in tilt. Non sei arrivato a nulla, se ti guardi indietro vedi solo cose lasciate a metà , persone che ormai non ci sono più e alle quali non hai detto mai quello che provavi. Hai tentato di metterti in riga, hai fatto quello che ti sembrava giusto per l'età che avevi, ma anche questa volta tutto ti è scappato di mano. Prima lavoravi e sperperavi, ora lavori solo e a sperperare ci pensa qualcun'altro che ha avuto più testa di te. Le favole dell'onore e della lealtà vivono solo nel tuo cuore e in quel po' di cervello che ti è rimasto vigile. Trascorri quel poco di tempo libero in uno squallido bar di paese, lontano dal suono delle metropoli, tu che eri un ratto da metropolitana ti sei trasformato in un semplice topo di campagna. Raschi il fondo ogni giorno e trovi giogia solo la notte, quando in quel buco di bar, davanti ad una tv ti fai una dozzina di birre per poi trascinarti stanco e malandato sotto la doccia calda di casa. Una casa vuota, fredda di emozioni e non tua. Sai che non puoi continuare a vivere così, prima o poi tutto ha una fine, ora sta a te decidere se anticipare il dolente punto o aspettare che tutto vada sempre più di merda.

giovedì 8 dicembre 2011

#12 Le nuove ballate cavalleresche

In gruppo, come una unica armata con in testa il vessillo del casato. Uniti e compatti come una legione romana che ha varcato il tempo senza che lo spirito decadi e si consumi nel vento. Le lunghe spade sostituite da tubolari in ferro divelti dai cantieri abandonati, invece di mazze medievali al cielo vengono brandite catene arruginite o fibie avvitate su lunghe fettucce di cuoio. La bevanda prima della battaglia è sempre la stessa, mai cambiata nel corso dei secoli. Prima veniva servita in sacche di pelle, ora in latte d'alluminio, segno dei tempi che evolvono. Ma il nostro spirito restava sempre lo stesso, come gli antichi duellavano su cambi di battaglia sotto i loro stendardi noi ancora oggi manteniamo vivo quell'onore. Spalla a spalla col tuo compagno, l'odore acro dei lacrimogeni...

Per non dimenticare da dove vengo.

mercoledì 7 dicembre 2011

#11

Sei li seduto per cazzi tuoi che ti stai facendo una merda di birra. L'unico momento del giorno senza i marmocchi che ti saltano addosso e ti urlano fino allo sfinimento, senza la voce odiosa è nasale di quella stronza con cui hai messo al mondo sangue del tuo sangue, che te la mena sul fatto che le devi passare di più, senza quel cazzone del tuo socio che ti dice che le cose non vanno affatto bene e che la crisi è nera. Ci sei solo tu e quel cazzo di bicchiere stracolmo di birra fredda. Sul bancone in legno di noce un piattino con qualche nocciolina già sbucciata tanto per salare un po' la cosa e chiedere sempre più malto fermentato. Nelle orecchie scorrono le voci di giornalisti che dalla tv ti dicono come tutto stia andando in merda. Ci provano in tutti i modi a rovinarti quei pochi istanti intensi, gli unici di una fottuta giornata che aspetti per goderteli. E chissà se in fondo in fondo  il detto "si stava meglio quando si stava peggio" era pura verità empirica. Butto giù il mio boccale, me ne faccio un secondo e poi un terzo, un quarto, un quinto fino a qunado cado dallo sgabello e mandando il mondo a fare in culo chiudendo gli occhi.

domenica 4 dicembre 2011

#9 Stanco di tutto

Son tempi bui, la sfiducia regna sovrana tra i figli di questa terra sempre più allo sbando. Ci si spezza la schiena, si rinuncia a tante cose soltanto per sopravvivere un altro lurido mese. Hanno costruito una trappola perfetta. Tanti beni per pochi e il nulla per tutti. Hanno provato a toglierci una coscienza ed in parte ci sono riusciti ma qualche grillo parlante non è stato epurato dal loro D.D.T. mediatico e falso. Azzerare tutto non è tecnicamente possibile ma provate ad immaginare che alla mezzanotte del trentuno dicembre del duemilaundici tutti i palazzi del potere e dell'economia mondiale saltassero in area bruciando miliardi di dati e capitali eletronici, un caos per riiniziare come i nostri primi padri che cacciavano tra le colline lussuregianti della nostra europa a colpi di frecce e macete. Forse Theodore non aveva torto...