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domenica 10 febbraio 2013

# 71 Y ahora qué?

La mezza notte è passata da parecchio, i fari dell'auto squarciano l'oscurità dell'autostrada che spinge fino la frontiera con la Francia. La Jonquera non è lontana, li dove tutto inizia o finisce per questo fottuto paese dai sogni svaniti. Inizia  a nevicare, i pneumatici fanno schizzare la neve sul ciglio della strada come sperma impazzito. Le prime luci al neon illuminano la fredda notte riflettendo colori come il viola e il verde sulle pozzanghere stese sull'asfalto consumato da auto e camion. Parcheggio l'auto a pochi passi dall'entrata. A poche centinaia di metri uno store24h annuncia sconti su preservativi e bevande energetiche. Chiudo l'auto e ricurvo sui miei pensieri entro in questo motel dall'aria vintage. Mi ritrovo nel bar, pochi clienti e molte ragazze pronte a vendere il loro corpo al miglior offerente. Un tipo sui cinquanta con strati di grasso coperti da una sudicia camicia bianca accarezza i capezzoli di una ragazza di almeno vent' anni più giovane con avida ingordigia, lei sorride in modo glaciale e compiaciuta del potere che ha sul macho iberico ricoperto da un manto di peli neri che fa un tutt'uno con la barba sudaticcia e il petto grassoccio che esce dalla camicia sbottonata. Mentre avanzo verso il banco, ammirando il degrado e lo squallore dell'uomo, vengo abbordato da un biondina dagli occhi azzurri, il suo accento ucraino non è tra i miei preferiti. Un sorriso non corrisposto e la tipa si chiama fuori lasciando il posto ad una ragazza dai lunghi capelli neri e la pelle color ebano. Ancor prima che mi sorrida la invito a prendere qualcosa da bere, cosi sgancia il suo "smile" e mi prende sottobraccio. Arrivati alla barra le chiedo cosa prende, la sua scelta cade su un mojito, uno dei tanti di questa balorda giornata, al tipo che fa da barman ordino un mojito per la ragazza e un rozzo jack e menta per me. Mentre svuoto il bicchiere la mia nuova "amica" a pagamento mi elenca quello che è disposta a fare, ma in questo caso sarebbe meglio dire "a farmi" e cosa non è disposta a subire. Aspetto che inizi a sorseggiare il suo mojito, non ho ancora aperto bocca sulle sue condizioni, tiro fuori un paio di centoni e le chiedo per quanto bastano. Mi sorride, i suoi occhi sono fissi sulle banconote, poi si rivolge verso me e cancellandosi quell'avido ghigno dal suo sottile e stupendo viso del sud mi fa che, per quel prezzo e visto la materia prima, posso stare con lei fino alle otto del mattino. Guardo l'orologio che segna quasi le due, sei ore non le reggerò ma questa non era una notte che volevo trascorrere solo, un corpo caldo accanto stretto anche se a pagamento era l'unica soluzione per evitare un colpo alla tempia. Annuisco, lei finisce il suo mojito e mi prende per mano. Lascio il mio documento al portiere di questo bordello mascherato da motel e mentre fuori nevica mi perdo sul caldo e splendido corpo della mia compagna ad ore.