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lunedì 15 ottobre 2012

# 64 Down

Le gengive fanno un male cane, intanto la pioggia mi cade addosso senza tregua e il naso gocciola sangue e acqua. Prima opoi doveva capitare, bussi ad una porta, annunci chi sei e bang, un colpo di mazza dritto sul volto. Fortuna ho tentato di schivare, ma lo striscio è andato giù pesante e mi sono accasciato sui gradini del palazzo bestemmiando in tutte le lingue che conosco. Il collega con cui faccio coppia scatta in avanti per prendere il coglione che non si aspettava il secondo. Ha aggito di istinto e lo capisco dal suo piagnucolare qualcosa mentre il mio socio gli blocca le braccia da dietro e quasi gli torce quel fottuto gomito da segaiolo. Lo tiene bloccato, entro in casa dello stronzo e afferro la prima pezza che mi viene tra le mani. La stringo sul muso e faccio pressione. Il dolore è atroce. Mollo una testata alla merda per sfogarmi e la cosa mi fa sentire meglio. Salgo nel cesso dello sfigato e comincio a lavarmi la faccia e a capire il livello dei danni. Ad una prima occhiata noto solo un fottutissimo gonfiore sullo zigomo e del sangue che mi esce da bocca, lo sputo tutto ed il sapore ferreo comincia a nausearmi. Apro la bocca e a parte qualche taglio interno conto ancora tutti i denti al loro posto. Sputo sulle mattonelle del testa di cazzo, nel frattempo il mio socio gli chiede se ha la grana, lo stronzo glissa. Avvertiamo il boss che a sua volta fa una chiamata ad un avvocato. Ci dice di stare li ed aspettare l'arrivo dell'uomo di legge con qualche ufficiale giudiziario per denunciare il mezza sega e prendergli roba pari al valore che deve. Aspettiamo tre ore, poi si fanno vivi questi tre stronzi. Il tempo che passa è un agonia, l'avv decide di chiamare un ambulanza per farmi prestare le cure del caso, dico che non c'è ne bisogno qualche pinta una paglia e tanta aspirina, ma il colletto bianco dice che bisogna seguire la prassi. L'attesa dura venti minuti, un paramedico mi invita a salire sul mezzo, nel frattempo attorno si crea una coda di fottuti curiosi, arrivano pure due volanti della polizia locale. Mentre mi tamponano il labbro con ovatta e betadine sento sulla radio le varie storie di merda di questa città. Dopo dieci minuti scendo dal mezzo come nuovo, domando al socio se abbiam finito e se possiamo levarci dai colgioni, lui assenna con un si del capo e sgommiamo verso il primo bar dove merito di automedicarmi come cazzo dico io.

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