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mercoledì 3 ottobre 2012

# 62 "good boy"

Le mattine dopo una sbornia sono sempre uguali, mal di testa, bocca pastosa e stomaco sotto sopra. Se poi a fianco ti ritrovi con una tipa nuda e non bellissima, allora, 'caromio, bingo, sei proprio nella merda e capisci che quando esageri non ti rendi conto proprio di un cazzo. Mi sollevo lentamente dal letto evitando anche le minime vibrazioni. esco sul balcone e la luce del sole mi picchia sulle tempie pulsanti. Rollo una paglia per rilassarmi e a pieni polmoni sparo giù "tobacco and coffè" del giorno precedente. Qualche secondo e mi scappa maledettamente da cagare. Mi siedo sulla tazza e sprigiono il male che ho nelle viscere mentre tra le mani ho una rivista del 2005 ingiallita. Tra una pagina e l'altra mi ritrovo la tipa davanti con il rimmel che le ha fatto una lacrima stile pierrot e il trucco sfatto del suo viso. Mi saluta con un sorriso che pare dica "cristo, caca con la porta aperta e manco lo conosco e sono davanti a lui nuda e sfatta", tranquilla donna, è il naturale ciclo delle cose rare, il mio stile di vita. La saluto e le domando se ha bisogno del bagno, noto il suo " si si" fatto con la testa, così strappo un pezzo di carta igienica e mi levo via i residui di merda. Tiro il discarico e le chiedo se posso darmi una rinfrescata al occhio nero ceco, lei non capisce, sorrido e mi lavo il sedere nel bidet. Mentre le lascio il trono le domando se ha voglia di un caffè, risponde che sarebbe grandioso cosi nudo e con il culo che gocciola acqua mi avvio in cucina dove metto su la vecchia moka. L'aroma riempie subito la casa, apro la finestra della cucina e dalle strade entrano note di rapper "napulegni" che mixano le loro mitragliate di parole ritmate a strugenti momenti melodici, che cazzo di città che è la mia città. Mentre fischietto il nuovo motivetto che mi è entrato in testa sento il caffè uscire dalla moka e vaporizzarsi sul fornello a gas. Chiudo la manopola e verso in due tazze la miscela marrone. Grido se vuole dello zucchero e mentre sto li a cercare un cucchiaino mi ritrovo la tipa che mi cintura da dietro e comincia a baciarmi la schiena manco fossimo sposati da chissà quanti cazzo di anni. Il bello è che non conosco manco il suo cazzo di nome, o meglio dire che non lo ricordo visto la batosta alcolica presa. La ledy sembra leggermelo da dietro la nuca e con voce calma mi sussurra che lo vuole amaro. Mi giro  e in grande imbarazzo notto il mio xxx duro contro il suo ventre. Sorrido e mentre le passo la tazza aprofitto per divincolarmi dal suo abbraccio per correre a mettere su dei bermuda rigorosamente kombat. Ritorno in cucina e mi siedo fronte la dama e senza giochi di parole le chiedo il suo nome. Lei ride e dopo aver dato un primo sorso al caffè pronuncia la parola Paola. Perfetto, è domenica mattina, ho un fottuto mal di testa e mi ritrovo con una paola in casa che mi ha scopato, spero, tutta la notte. Iniziamo a chiacchierare in totale tranquillità e senza neanche accorgermene il tempo va come la birra pisciata dopo ore di duro beveraggio. Paola la definirei un tipo, non è bellissima ma è graziosa, sa parlare bene e non si scandalizza facilmente in più se ne fotte e agisce d'istinto. Concordiamo sull'andare a mangiare qualcosa, non smettiamo di parlare durante tutto il tempo, alla fine entriamo in una pizzeria e tra mozzarella, basilico e tanta acqua fredda trascorro una delle domeniche più tranquille della mia cazzuta vita. Paola, grazie.

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