BLOGGER TEMPLATES AND TWITTER BACKGROUNDS

giovedì 12 gennaio 2012

# 19 The scum of the fucking earth...

Porca puttana, nel sacco ho portato solo un ricambio di boxer e qualche maglietta se per caso dovessi sboccarmi addosso. L'aria è fottutamente fredda, coglione io che non ho preso notizie da sti cazzo di meteo che ci dicono come dove e quando sto cazzo di cielo ci cagherà addosso. Mi avvio alla hall del hotel, un cazzo di holidayinn express, moquette marrone piena di macchie, odore da cesso di autogril e distributori automatici di bibite e ghiaccio. Chiamo la tipa che lavora per farmi passare le chiavi e sbattermi sotto la doccia prima che inizi la distruzione che ho programmato per il fine settimana. Mentre le passo i documenti dall'ascensore esce una figa tutta tirata a lucido, mi brillano gli occhi, lei sorride e con il suo sguardo di ghiaccio perlustra l'area. Pochi secondi e un coglione basso e tarchiato le se avvicina, gli dice qualcosa in russo, presumo, e la tipa gli allunga una banconota da cento. Escort? io le chiamo semplicemente puttane, ti scopano per soldi, contenti tutti e due chi lo prende e chi lo da. Solo affari cazzo. La tipa mi ripassa il documento e mi spiega dove si trova la mia camera. Salgo in acensore apro la porta e ficco dentro la chiave-carta per dare tensione alla stanza. Si accende immediatamente la tv settata sul menu di film a pagamento, ovviamente i primi cinque titoli che appaiono in schermata sono film porno. Mi butto sul letto, le cinque ore d'auto fatte di fila mi hanno un po scazzato. Lascio cadere il sacco per terra e mi sbatto nel cesso per sciacquare via le fatiche del viaggio. Mi rullo una serie di paglie al drum e me le metto in fila sulla scrivania pronte per essere fumate a ripetizione. Il sensore antifumo lo tengo proprio sul cazzo del letto cosi mi avvicino alla finestra per vedere se la cosa è fattibile ma c'è un cartello che avvisa che le imposte possono essere aperte solo di 10cm per evitare che qualche stronzo decida di farla finita. Il panorama è veramente uguale ad altri cento che ho visto. Edifici industriali, un centro commerciale e strade larghe, poi il niente. Periferia della periferia, poligono industriale che produce solo spurghi grazie alla cazzo di crisi che c'è in giro. Mi vesto e scendo per andare a vedere dove cazzo si terrà la due giorni di psycho rave. L'albergo è pieno di ragazzi e sopratutto ragazze venute da ogni angolo iberico per assistere all'evento. Ti senti immerso nella favolosa america anni '50, ma qui le pin up oltre che ad andare vestite più spinte sono anche belle tatuate. Mentre aspetto in ascensore attacco bottone con un gruppetto. Vengono da alicante, cittadina simpatica dove ebbi modo di conoscere gente ok. Sparo fuori dei nomi per vedere se c'è qualche conoscenza di mezzo, ma le negazioni ad ogni mio nome mi fanno capire che non abbiamo nessun amica in comune. La cosa è positiva, se scazzo non avrò l'imbarazzo di dover dare spiegazioni. Il gruppetto mi invita ad aggregarmi, non aspettavo altro. Tra di loro c'è anche una ragazza niente male, si chiama Raquel ma mi prega di chiamarla Raki. Fuori in strada il vento la fa da padrone, il freddo prende a calci la mia fottuta pelle scoperta. Raki mi domanda come cazzo faccia ad andare vestito cosi con sto cazzo di freddo, me lo domando anche io ma riempio il petto d'orgoglio e le dico che l'alcohol che presto invadera le mie vene porrà rimedio al problema della termoregolazione del corpo. Mi sorride e mi da un leggero spintone. So che nel gesto non c'è solo simpatia, ha cercato il contatto fisico ed io ci sto alla grande. Entriamo nell'area dove è organizzato il tutto. Ci sono un paio di stand che vendono gadgets e vestiti, altri che vendono musica un paio ben forniti che fanno da bar. Prendo Raki per mano e le chiedo se vuole accompagnarmi a prendere una felpa, lei sorride e senza dire nulla si ficca sotto braccio. Sento già la testa girare e gli ormoni spingere contro la patta. Mi fermo al primo stand che vende felpe e compro la prima che mi viene a mano. Faccio la parte del coglione che chiede consiglio su come la vede, e funziona da dio. In certe occasioni con una passera bisogna giocare sporco. Metto su la felpa e la invito per qualche short allo stand-bar. Compro una serie di latte e iniziamo a farle fuori tra una chiacchiera e l'altra. Si parla un po' per conoscerci ma ovvimanete è una partita a scacchi dove nessuno mostra le proprie vere intenzioni. Birra dopo birra i vari concerti iniziano e la musica roboante e assordante inizia ad invadere l'aria e le nostre menti. L'alcohol ormai è in circolo la voglia si sballarsi anche e cosi prendo nuovamente per mano raki e la porto sotto il palco dei mad sin. Pochi secondi e siamo circondati da corpi sudati e puzzolenti. La cosa non mi disturba, anzi mi elettrizza. Inizia un pogo selvaggio, lascio raki in un angolo vicino la balasutra e le casse ed inizio a sballottarmi a destra e sinistra perdendo il senso dell'orientamento. Becco una serie di gomitate ma ne do anche un bel po' , del resto cosi funziona. La birra ammortizza tutto, anche il senso del dolore. Appena posso esco dalla ressa e ripesco Raki che ridendo mi spiega la dinamica del tutto. Non so perchè, ma dopo che vedo usicre dalla sua bocca una serie di parole mi ci butto sopra e inizio a baciarla senza pensare a un cazzo, tantomento al perchè. Lei ci sta e cosi trascorriamo le ore che restano incollati l'uno all'altra fino a quando, sfinito, non le chiedo di tornare in camera con me. Non si fa pregare, ci mettiamo le ali ai piedi e dopo qualche secondo e una fermata al bar per rifornirci di birra rum e whisky ci ritroviamo nella vasca da bagno a scopare come ossessi e a placare il senso di sete e vuoto con birre corrette a rum o daniels. Ci stacchiamo solo per farci una paglia o qualche canna stesi vicino la cazzo di finestra che si apre solo di 10 cm. La tipa è ben servita, verso le 3 del mattino nota che sto perdendo colpi, cosi si laza si mette i jenas senza mutande e la maglietta che aveva , scompare dietro la porta. Personalmente sto cosi in merda che non mi frega uan cazzo se sia andata via senza salutarmi , ma dopo qualche minuto la vedo rientrare con un megasorriso del cazzo stampato in faccia. Avvicina un tavolino e ci stira sopra una serie di strisce di biancaneve. Sono anni che non la prendo, ma la situazione lo richiede. Stesso lei tira fuori una cazzo di banconota da 5 e la rolla. Da la prima testata per poi passarmi il testimone. Ci do sotto come ai vecchi tempi e tutta la stanchezza e passivita dell'erba e dell'alcohol scompaiono in un secondo. Riprendiamo a scopare come due demoni e sbuffiamo e sudiamo fino a quando non cadiamo esausiti e sudati in un sonno nervoso e nevrotico. Quando riapro gli occhi l'orologio sul display del cellulare segna le 17 di domenica. Raki è ancora in coma a poci passi da me. Entrambi siamo nudi stravaccati su quella cazzo di moquette marrone sulla quale abbiamo contribuito a spargere prove organiche di noi stessi. Il pavimento è pieno di bottiglie e latte vuote. Un vero casino. La testa è in merda e pensare che con la tipa mi ero chiuso in camera venerdi notte. Mi rendo conto di aver esagerato di brutto, ma riguardando il culo nudo di raki al mio lato e penso che del resto ogni tanto bisogna pure lasciarsi andare cazzo. Metto su il bollitore elettrico in camera e metto a fare due tazze di caffè lungo. Risveglio Raki e le passo il caffè. Il suo viso è una maschera di sofferenza e stanchezza. Raccolgo tutte le latte e le bottiglie vuote, svuoto la tazza e mi butto sotto la doccia. Raki fa lo stesso e una volta che riprendiamo un aspetto decente decidiamo di andare a mangiare un boccone prima di partire.
I march before a martyred world, an army for the fight
I speak of great heroic days, of victory and might
I hold a banner drenched in blood, I urge you to be brave
I lead you to your destiny, I lead you to your grave
Your bones will build my palaces, your eyes will stud my crown
For I am Mars, the god of war, and I will cut you down. 

Nessun commento:

Posta un commento