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sabato 8 settembre 2012

# 58 e quindi...

E quindi tutto gira fino a quando non ti finisce il carburante e resti stremato nell'angolo di una strada senza uscita. Il silenzio è stato lungo, il cambiamento duro, ma la vita continua e non so se è una cosa positiva o negativa. Ho dovuto cambiare lavoro. La mia attività che avevo messo su sputando sangue e bestemmie per mezza europa e crollata sotto le scosse di una crisi economica che a dirla tutta è sembrata più morale che finanziaria. Ma i topi son forti, e quelli neri ancora di più. Poco mi ci è voluto per trovare un altro lavoro. Una cosa che non ho mai fatto, lontana anni luce dai miei pensieri ma cosi vicina al mio sporco passato. Son passato a recuperare crediti, lo sporco denaro che fa girare il mondo a scapito di chi lo possiede in misera quantità. Lavoro per gli usurai sponsorizzati da banche e governo. Privati vampiri che succhiano le vite degli altri in cambio di un momento di pace. In un mondo dove tutto segue una logica fin troppo risaputa, i sognatori han gettato la spugna, ed io ormai mi trovo riverso al centro del ring col capo chino. Il "sistema" mi ha sodomizzato, alla fine c'è riuscito, dopo 32 anni ha piazzato il colpo del ko, ingurgitando la mia anima con tutti gli ideali che un tempo facevano sorridere questo volto stanco che mi ritrovo. Lavoro per il nosferatu finanziario. Sono il suo schiavo, il suo esecutore, il suo braccio armato, il suo avvoltoio, la sua troia, la sua mosca che si poggia sulla carcassa putrefatta del mio io ormai andato. In molti mi han detto che cosi va la vita, che in questi tempi oscuri o si è prede o predatori, ma io mi sento un po' l'una e un po' l'altra. "Vita mia morte tua", " ci sono le rate del mutuo, dell'auto, le bollette, i bambini, come la mettiamo?". La mettiamo che ho stuprato la mia anima è ho firmato un contratto vendendo i miei sogni al sistema. Ogni mattina giro in lungo e in largo per le strade di città e paesini del cazzo, ad ogni porta che busso sento il fiato putrido della società che sbatte contro il collo. Lacrime, bestemmie, tentativi di agressione, fughe, spiegazioni di cui non me ne fotte un cazzo, finti svenimenti, ormai non mi tocca più nulla, sono diventato un automa, più nomi cancello dalla lista più soldi ci sono per gli sciacalli e più resti di carcassa restano per me.
Se questa è vita, allora non ho mai vissuto.

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