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giovedì 21 giugno 2012

# 54 Why does it always rain on me

L'afa è tornata e rimpiango il gelo di quest'inverno. Cosi come il caldo ha ormai stratto la morsa sui nostri corpi sudati la crisi ha definitivamente abbattuto tutto quello che cercava di mantenersi a galla. Effetto domino e cosi dopo anni di buoni intenti e voglia di una vita "tranquilla", mi sono ritrovato a dover accettare che forse, dopotutto, uno come me non puo' aspirare a qualcosa di normale. E cazzo, allora ti ritrovi di nuvo in un bar di periferia, dopo un paio d'ore d'auto. Qualche birra e qualche muso di vecchia data. Due chiacchiere, una richiesta d'aiuto in nome di quello che fu e cosi ti scivola in tasca un numero di cellulare. Ringrazzi, offri un giro, qualche risata ricordando  i vecchi tempi e ti ritrovi fuori a parlare con un cazzone che ti pagherà una merda affinchè tu gli risolva i problemi. Ma del resto hai poche scelte, i marmocchi hanno bisogno di vestitini e scarpe e tu devi fotterti per loro, è la vita caromio. Rock e punk sparato nelle orecchie, testa bassa e pronto a partire. Vai per case, bar, banchi di scommessa, uffici di pegni. Cerchi sulla lista i tuoi oggetti, oggetti fatti di carne e ossa, ma che devono restare "cose" nella tua testa, perchè se li umanizzi, allora, sei fregato, non riusciresti a fare quello per cui ti pagano. E' dura, ma cazzo, ci sei vissuto in questa merda e sai benissimo come funziona. Ogni nome che cancelli dalla lista è un passo per l'inferno.  Spesso tutto fila liscio, loro mollano la grana e tu ti levi dai coglioni tirando un sospiro di sollievo, ma quando ci sono quelli che ti buttano addosso tutta la loro miserabile vita, allora devi chiudere le orecchie, settare il cervello su altre frequenze e come un automa dire che non te ne fotte un cazzo e che ripasserai da li a qualche giorno. Poi ci sono quelli che provano a filare via, li trovi sempre nelle agenzie dove buttano soldi su scommesse inverosimili o in videopoker narcotizzanti. Allora in queste situazioni ti tocca sudare, correre, buttarli a terra o bloccarli per strada dando poco nell'occhio per poi trascinarli dentro l'anfratto di un garage o l'antro di un palazzo, ti tocca  mollargli qualche colpo ai reni per sfincarli e gli rovisti nelle tasche per vedere se hanno quello che devono. Sono nato e cresciuto per questo? La korea mi ha insegnato a vivere anche cosi, e forse per gli spurghi come me non c'è via d'usicta a qualcosa di migliore, almeno per il momento. Tornato a casa mi butto sotto la doccia, musica a palla per non pensare, il sorriso del marmocchio, qualche latta per stordirmi e buttare alle spelle un altro giorno del cazzo.

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